In questa guida spieghiamo in modo dettagliato quali sono i prestiti offerti da Poste Italiane.
Anche Poste Italiane, al pari di una banca, da tempo offre ai clienti mutui e prestiti, di fatto praticando attività bancaria. A dirla tutta, questo è diventato il vero nuovo core business della società, che a fine 2015 si è quotata in borsa per il 40% del suo capitale, diventando un soggetto di diritto privato a tutti gli effetti. Risulta essere evidente che la diversificazione dei servizi e del modello di affari si è resa obbligatoria negli ultimi anni, perché altrimenti Poste Italiane avrebbe dovuto chiudere battenti con l’avvento dell’era di Internet, in cui le spedizioni di lettere sono quasi azzerate, sostituite dalle più celeri e pratiche mail. Per non parlare della nascita di diverse società private di spedizioni, che consentono agli italiani di inviare e ricevere pacchi, utilizzando canali alternativi agli uffici postali.
Dunque, è evidente che il nuovo business della società sia diventato quello dell’erogazione di mutui e prestiti e dell’offerta di conti deposito e soluzioni per l’impiego della liquidità dei clienti. Il problema è parso evidente proprio con la parziale privatizzazione e quotazione in borsa, perché in molti hanno ritenuto sconveniente che Poste Italiane restasse alle condizioni attuali, chiedendo che fosse scissa almeno in due divisioni, canale bancario e quello postale, in modo che si avesse chiara la fonte di derivazione dei guadagni e delle perdite della società. Si è messa anche in discussione questa forma di business, in quanto altererebbe la concorrenza, attraverso una pratica sleale. Infatti, anche se svolge un’attività di raccolta del risparmio tra il pubblico e eroga finanziamenti, a Poste Italiane viene consentito un mantenimento di filiali dal numero enormemente superiore a quello delle banche. In Italia, gli uffici di Poste Italiane sono 14000, una cifra che non ha eguali nel mondo bancario. Per questo, gli istituti di credito lamentano una distorsione della concorrenza a vantaggio degli uffici postali, molto più radicati sul territorio nazionale, in quanto presenti praticamente in ogni suo angolo.
Prestiti BancoPosta
Tornando ai finanziamenti erogati, passiamoli brevemente in rassegna. Il Mutuo BancoPosta prevede sia il tasso fisso che quello variabile. Nel primo caso, il riferimento per il calcolo del tasso è l’IRS, Interest Rate Swap, mentre nel secondo caso è l’Euribor, Euro Interbank Offered Rate. Entrambi vengono maggiorati da uno spread, ovvero da una percentuale differenziale.
Le condizioni economiche offerte sembrano piuttosto competitive, confrontandole con la media del mercato. Le spese di istruttoria ammontano a 300 euro, quelle di perizia anche, mentre è prevista una commissione di 7,50 euro per la duplicazione delle certificazione degli interessi e di 25 euro per l’accollo da parte di un terzo. Inoltre, l’imposta sostitutiva è pari allo 0,25% dell’importo finanziato per l’acquisto o la ristrutturazione di prime case e relative pertinenze; sale al 2% dell’importo finanziato, in relazione all’acquisto o alla ristrutturazione di seconde case e relative pertinenze. Tale imposta viene trattenuta all’atto dell’erogazione.
Gli interessi di mora sono pari al TAN, Tanno Annuo Netto, maggiorato del 2% per anno. Non sono previste commissioni per i casi di estinzione e di riduzione anticipata.
Tra le proposte di Poste Italiane sui mutui, abbiamo Mutuo BancoPosta Acquisto. Si tratta di un finanziamento richiedibile per un importo massimo dell’80% del valore dell’immobile da acquistare. Fino al 31 gennaio del 2016, lo spread applicato all’Euribor è dell’1,85% sul tasso variabile o misto, mentre sull’IRS è pari all’1,99% su tasso fisso. Lo spread è del 3,50% su tasso variabile BCE.
Non esistono spese di comunicazione periodica, mentre sulla perizia e l’istruttoria valgono gli importi sopra segnalati. La durata è fissata in un minimo di 10 anni e in un massimo di 30 anni. La polizza incendio è gratuita e l’iscrizione ipotecaria viene effettuata per un valore pari al 150% dell’importo finanziato.
Il Mutuo BancoPosta Ristrutturazione, come evidenzia la stessa espressione, riguarda non l’acquisto, bensì la ristrutturazione di un immobile. Le condizioni economiche sono uguali al caso Acquisto, ma può essere richiesto un importo pari al 100% delle spese di ristrutturazione indicate nel preventivo, purché non superino il 40% del valore dell’immobile. Per un mutuo a tasso fisso della durata di 10 anni, attualmente viene applicato un interesse del 2,861%, che sale al 3,271% per la durata di 15 anni, al 3,458% per i 20 anni, al 3,506% per i 25 anni e al 3,518% per i mutui trentennali. La rata mensile, calcolata su un mutuo di 100.000 euro, è di 959 euro per i 10 anni, di 704 euro per i 15 anni, di 578 euro per i 20 anni, di 501 euro per i 25 anni e di 450 euro per i 30 anni.
Per il tasso variabile, si applica l’1,736%, indifferentemente dalla durata del finanziamento. La rata mensile per un mutuo di 100.000 euro è di 908 euro per i 10 anni, di 631 euro per i 15 anni, di 493 euro per i 20 anni, di 411 euro per i 25 anni e di 357 euro per i 30 anni.
Infine, la modalità tasso misto consente al mutuatario di passare dal tasso fisso a quello variabile e viceversa per 2, 5 o 10 anni. In pratica, il cliente ha la possibilità di rivedere con il tempo la sua scelta, sulla base delle condizioni del mercato.
Il Mutuo BancoPosta Surroga prevede fino al 31 gennaio del 2016 la sostituzione del vecchio mutuo con un tasso promozionale del 2,20% su fisso, variabile e misto. Può essere richiesto un importo pari al mutuo che si intende surrogare e comunque non inferiore a 50.000 euro e sempre nel limite dell’80% del valore dell’immobile. Il mutuo da surrogare deve possedere un’anzianità di almeno 12 mesi.
Il Mutuo BancoPosta Sostituzione + Ristrutturazione ti consente non solo di sostituire il vecchio mutuo acceso presso una banca o una società finanziaria, ma anche di ottenere liquidità aggiuntiva, purché destinata al finanziamento delle spese di ristrutturazione dell’immobile. L’importo richiedibile è pari a quello del mutuo surrogato, maggiorato di una quota, pari alle spese di ristrutturazione per un valore non superiore al 40% di quello commerciale dell’immobile. Nel complesso, l’intero mutuo non deve superare l’80% del valore commerciale dell’immobile. L’importo minimo finanziabile è di 15.000 euro.
Con Mutuo BancoPosta Sostituzione + Liquidità, potrai sostituire il mutuo acceso in precedenza con un altro istituto e ottenere anche una somma aggiuntiva, pari a un massimo di 25.000 euro, non vincolata ad alcuno scopo specifico. Nel complesso, l’erogazione non può eccedere l’80% del valore commerciale dell’immobile. L’importo minimo finanziabile è anche in questo caso di 15.000 euro.
Oltre ai mutui, con BancoPosta puoi ottenere anche una serie di prestiti a condizioni relativamente vantaggiose. Prestito BancoPosta ti finanzia fino a 30.000 euro e a partire da un minimo di 1.500 euro. La durata del rimborso varia da un minimo di 12 a un massimo di 84 mesi. Si tratta di un prestito personale e l’accesso è riservato ai titolari di un reddito da lavoro o di un trattamento pensionato in Italia. L’accredito della somma avviene sul Conto Corrente BancoPosta, per chi ne è titolare, sulla carta PostePay Evolution, sul conto corrente acceso presso una banca o direttamente in contanti allo sportello, fino a 10.000 euro. Oltre tale somma, l’erogazione in contanti non è più possibile, ma resta disponibile l’opzione di accredito sul Libretto Postale.
Prestito BancoPosta Consolidamento eroga dai 3.000 ai 50.000 euro e per una durata compresa tra i 36 e i 96 mesi. L’accredito si ha sul conto BancoPosta e la rata mensile è costante e addebitata direttamente sul conto BancoPosta. Il cliente ha la possibilità di rimborsare anticipatamente il prestito ottenuto, così come può avvalersi del diritto di recesso successivamente al 14-esimo giorno di ottenimento del finanziamento.
Con Prestito BancoPosta Acquisto Casa hai a disposizione dai 10.000 ai 60.000 euro, rimborsabili in un arco di tempo compreso tra i 36 e i 120 mesi. Anche in questo caso, sia l’accredito che l’addebito della rata mensile si hanno sul conto BancoPosta del richiedente.
Prestito BancoPosta Ristrutturazione Casa è finalizzato, come spiega bene il nome, alla ristrutturazione di un immobile ed eroga dai 10.000 ai 60.000 euro, rimborsabili dai 36 ai 120 mesi con rata costante addebitata sul conto BancoPosta, lo stesso su cui avviene l’accredito dell’importo richiesto.
BancoPosta eroga anche la cessione del quinto, un finanziamento molto diffuso in Italia e che consiste nel cedere al creditore fino alla quinta parte dello stipendio, al netto delle imposte e dei contributi. La rata mensile verrà automaticamente prelevata dalla busta paga o dalla pensione dal sostituto d’imposta. Per accedere a questo finanziamento, serve essere titolari di un trattamento pensionistico o di un reddito da lavoro dipendente presso la Pubblica Amministrazione. I lavoratori extracomunitari devono essere in possesso di un permesso di soggiorno con validità residua di almeno 5 anni.
La durata del finanziamento varia dai 36 ai 120 mesi. Presupposto per l’erogazione in favore dei dipendenti pubblici consiste nell’avere un’età anagrafica massima al termine del finanziamento a quella dell’età pensionabile. In sostanza, il dipendente pubblico deve finire di rimborsare il prestito prima che vada in pensione o che maturi i requisiti per andarvi.
Con Prestito BancoPosta Online puoi ricevere comodamente senza spostarti da casa fino a 30.000 euro, effettuando la richiesta via Internet. L’importo minimo erogabile è di 1.500 euro, la durata del finanziamento varia dai 12 agli 84 mesi e l’erogazione avviene sul conto BancoPosta, su cui viene anche addebitata la rata mensile. Per farne richiesta si utilizza la firma digitale.
Fido BancoPosta, invece, ti consente di utilizzare una linea di credito concessa da Poste Italiane, sforando il saldo disponibile sul Conto BancoPosta, ma senza andare formalmente in rosso. Il fido concesso è proporzionale al reddito mensile del titolare del conto, sia esso singolo o cumulato. Si ripristina automaticamente, ogni volta che viene effettuato un accredito sul Conto BancoPosta, come bonifico, accredito dello stipendio, della pensione, etc.
Se lo stipendio netto mensile accreditato o la pensione sono non inferiori a 500 euro, il fido concesso è di 750 euro e sconta una commissione trimestrale di 2,75 euro, 0,37%, un TAN dell’8,90% e un TAEG del 10,79%. Per accrediti di stipendio o pensione superiori a 1.500 euro mensili, il fido concesso è fino a 3.000 euro, scontando una commissione di 5 euro, 0,17%, un TAN dell’8,90% e un TAEG del 9,93%. Infine, per accrediti mensili superiori a 3.000 euro, il fido massimo concesso è di 5.000 euro, la commissione applicata è di 6 euro, 0,13%, il TAN dell’8,90% e il TAEG del 9,76%.
Prestiti Senza Busta Paga di Poste Italiane
Il Prestito Special Cash Postepay è un finanziamento utile per ricaricare la carta Postepay, in modo che su di essa si abbia sempre un credito residuo disponibile. Risulta essere possibile collegare all’account BancoPosta la carta PostePay Evolution, grazie all’iniziativa Special Cash Postepay. Grazie a ciò, potrai usufruire di un piccolo prestito per i tuoi consumi ed esigenze.
I piani di ricarica sono 3: da 750, 1000 e 1.500 euro. La durata del contratto è di 15 rate mensili nel primo caso, di 20 nel secondo e di 24 nel terzo. L’importo delle rate mensili è rispettivamente di 54,50, 56 e 71,50 euro, mentre la commissione fissa applicata per l’erogazione è di 4,50 euro per il primo caso, di 6 euro per il secondo e di 9 euro per il terzo.
Il costo complessivo del finanziamento è, quindi, di 85,50, 138 e 234 euro rispettivamente, per cui il cliente pagherà complessivamente, finanziamento ricevuto incluso, 835,50, 1.138 e 1.734 euro rispettivamente. Sul prestito non gravano interessi veri e propri, essendo in tutti e 3 i casi il TAN pari a zero, bensì le spese di istruttoria, l’imposto di bollo, le commissioni, le spese di gestione e d’incasso della rata. Infatti, il TAEG risulta del 18,21% per il prestito da 750 euro, del 16,51% per quello di 1.000 euro e del 15,46% per quello di 1.500 euro. Il tasso decrescente è dovuto alla minore incidenza sulla somma crescente erogata dei costi fissi sopra citati.
La richiesta di un prestito Special Cash Postepay è semplice. Bisogna recarsi presso uno dei uffici postali e richiedere l’apposito modulo. Una volta consegnato dal funzionario, bisognerà compilarlo e riconsegnarlo allo stesso, insieme alla documentazione richiesta, ovvero un documento d’identità valido, la tessera sanitaria e una copia della busta paga o del cedolino pensione, che attesti la disponibilità di un reddito.
Quanto ai requisiti, bisogna possedere almeno 18 anni di età e massimo 70. Il prestito può essere erogato su qualsiasi carta Postepay convenzionata, sia essa personale o ricaricabile, oppure anche sulla carta Postepay Evolution. Vi possono accedere anche i cittadini extracomunitari, purché muniti di un documento d’identità valido, del passaporto, del permesso di soggiorno valido e di documento attestante di essere residenti in Italia da almeno un anno, nonché di lavorare sul nostro territorio da almeno 12 mesi continuativi.
Una della caratteristiche più interessanti di Special Cash Postepay consiste nella possibilità di ottenere il finanziamento anche se non si possiede un conto corrente bancario o un conto BancoPosta. Su richiesta, infatti, l’accredito può avvenire su una carta Postepay, purché nominativa e in possesso della documentazione sopra segnalata.
Quanto al rimborso, esso potrà avvenire con rate mensili, tramite bollettino postale, addebito bancario, addebito su conto corrente BancoPosta, oppure tramite la carta ricaricabile Postepay, Evolution compresa. Le scadenze sono indicate nel contratto e si hanno o intorno alla metà o alla fine del mese. Nel caso il cliente si avvalga del pagamento con i bollettini postali, questi saranno inviati al domicilio, ma si badi bene che il loro costo è a carico del debitore, secondo le tariffe vigenti.
Il diritto di recesso può essere esercitato entro il termine dei 14 giorni dalla stipula del contratto. Si tratta di un ripensamento, che le norme in materia ritengono del tutto legittimo. Può anche accadere che un cliente abbia trovato una fonte alternativa di liquidità, magari più economica o a costo zero. Se la somma richiesta è stata erogata in data diversa da quella della stipulazione del contratto, è a partire dalla prima che vanno conteggiati i 14 giorni, entro i quali esercitare il recesso.
Quanto all’estinzione anticipata, è sempre ammessa. Si tratta di un rimborso in tempi anticipati rispetto a quelli fissati dal contratto. Per avvalersene, è necessario fare decorrere i 14 giorni sopra indicati e di restituire la somma ricevuta, senza che si vada incontro a alcuna penale o altro costo.